per come la vedo, poi magari mi sbaglio, le obiezioni non nascono dalla pericolosità dei dispositivi, ma dalle convinzioni in essere nei vari ciclisti sulla recalcitrante ed effettiva voglia di cambiare, cosa peraltro non certo obbligatoria.
siate sinceri.
discorsi già fatti da 3-4 anni a questa parte su questo specifico argomento, discorsi già fatti in modo simile in mtb 15 anni fa per i disch vs vbrake.
in una caduta mi devo preoccupare di un disco da 14 cm di diametro che sporge in una porzione di pochi centimetri, in parte ben protetto da forcella, cerchio e raggi ??
e non penso a un corpo di un altro ciclista da 60-70 kg che mi arriva addosso ?
a un manubrio carbon che si rompe e mi trafigge il fianco ?
a un reggisella frantumato che si infila nella gamba ?
ok, direte, tutte ipotesi che già possono verificarsi.
ma se infilo la mano nella ruota, sono i raggi che mi feriscono prima, non certo il disco.
provate a farlo, così vi togliete il dubbio ...