nel video del test, i 180 li fa ma con che accelerazione e con che rapporto spinto fino 1 sec prima, per poi quasi fermarsi anche senza l'aiuto del meccanico, su un pavimento liscio..
se fosse una cosa normale nessuno avrebbe avuto sospetti ma provate a mostrare anche a chi non va in bici quella scena e chiedere se è uguale a quella del secondo video..
Si ma hejsedal andava a 60 all'ora, la ruota aveva un abbrivio da paura, stava in discesa, in scia, dimmi tu che senso avrebbe darci di motore in quelle condizioni. Tra l'altro i motorini di oggi sono collegati al cardio, sorpassata una soglia partono. In discesa, in scia, un cuore di un pro di quel livello secondo me non sta oltre i 140/150......
Mi sa che non è proprio così......
"SCANNER — Dal 2011 l'Uci comunque s'è messa a controllare: radiografie alle bici, scanner, sonda da inserire nel tubo verticale. Ma nel frattempo le cose sono cambiate. Batteria e motore sono stati miniaturizzati, anche perché non serve una straordinaria potenza come quella del primo motore che arrivava a 400 watt. Un decimo è più che sufficiente per fare la differenza ad altissimo livello. Già al Tour del 2011 un grande campione ci parlava di un nuovo sistema che si inseriva senza pulsanti, ma attraverso il cardiofrequenzimetro. Prima del via si tara la frequenza cardiaca, raggiunta la quale il motore automaticamente si accende. Al di sotto, invece, si spegne. Che Hesjedal fosse quindi in un tratto in discesa non c'entra nulla. A 13 km dall'arrivo, e per giunta in fuga, i corridori sono a tutta", quindi ad alta frequenza cardiaca. Cambia anche il posto dove alloggiare il mini-motore. Prima veniva "immerso" nel movimento centrale, successivamente nel mozzo della ruota."
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