COLORADO SPRINGS - Dopo essersi visto respingere quattro giorni fa l'ennesimo ricorso contro l'Usada, l'Agenzia Anti-Doping americana, Lance Armstrong ha deciso di gettare la spugna, e ha reso noto che non tenterà più di contrastare le accuse rivoltegli, pur continuando a proclamarsi innocente.
Immediata la reazione dell'Usada, il cui direttore Travis Tygart ha annunciato la revoca di tutti i titoli conquistati in carriera dal quasi 39enne ciclista texano, compresi i sette Tour de France che costituiscono tuttora un record assoluto. Armstrong, da tempo passato dalla strada alla mountain bike, sarà inoltre escluso a vita dalle competizioni ufficiali. "E' un giorno molto triste per tutti coloro che amano lo sport e i nostri campioni", ha detto Tygart.
Dato il suo Palmares, Armstrong conquisterebbe il record della sanzione più pesante mai inflitta a un atleta per un caso di doping. In confronto diventa poca cosa anche la medaglia d'oro olimpica ritirata a Ben Johnson nei "mostruosi" 100 metri dei Giochi di Seul.
"C'è un momento nella vita di ogni uomo in cui si dice 'quando è troppo è troppo'. Per me questo momento è arrivato. Oggi volto pagina", ha scritto Armstrong in un post sul suo sito.
Prima che le ombre e le chiacchiere a lato corsa diventassero contestazioni formali, Armstrong è stato considerato uno dei più grandi atleti nella storia del ciclismo. Alla sua vicenda sportiva si è aggiunta quella umana quando rivelò di essere malato di cancro e rientrò alle corse - per vincere - dopo aver vinto anche quella battaglia.