(tratto dalla news del 07/08/2011 del sito
www.magicotempe.com)
Dopo la grande performance di mercoledì scorso sulla temibile e difficilissima erta di Bocca di Forca da Possagno, un’altra grande prova è arrivata domenica 7 agosto su un’altra salita particolarmente impegnativa. Si tratta del famoso Salto della Capra un’ascesa che porta sul massiccio del Monte Grappa, lunga circa 11.5 km e che supera 1100m di dislivello con l’aiuto di 30 tornanti. Un’altra grande prova del funambolo bassanese che sta preparando un’impresa che ha dell’incredibile e che tenterà di fare fra qualche settimana. Questa volta cercherà infatti di salire e scendere dal Monte Zoncolan da Ovaro con la sua bici priva di ruota anteriore e forcella, da quella che è considerata da molti la salita più dura d’Europa e che ha messo in difficoltà anche ciclisti professionisti proprio nell’ultimo Giro d’Italia. Un fuori programma inatteso visto che l’obbiettivo stagionale era su un’altra salita durissima nelle Alpi austriache, si trattava del Grosser Oscheniksee. Una decisione presa in questi giorni dopo aver saputo che l’ascesa era impraticabile a causa di una frana causata dalle piogge persistenti dell’ultima settimana. Sarà la sfida più dura questa, ha dichiarato Simone. Sullo Zoncolan, continua, sarà veramente difficile compiere l’impresa ma dopo le prove fatte in questi giorni sulle ascese del Grappa mi posso giocare le mie carte e spero di sconfiggere il Kaiser ancora una volta visto che in salita ci ero riuscito nel 2007 con la bici da corsa. Questa volta però non è tanto la salita ma la discesa che mi preoccupa, visto che, a differenza dello Stelvio che ho fatto l’anno scorso, qui le pendenze arrivano fino al 22 per cento e il tratto centrale, di quasi 6 chilometri, ha una pendenza media del 15 per cento, il che vuol dire che le pastiglie del freno a disco si possono surriscaldare al punto tale da compromettere la frenata e di conseguenza la discesa. Ricordo inoltre che senza l’ausilio della forcella e della ruota anteriore sarò particolarmente stressato a livello mentale perché il minimo errore può costare caro e quindi sarà fondamentale una grande dose di concentrazione e specialmente di adrenalina. Per l’occasione sarò scortato dai membri e amici del Magico Tempe Team che spero mi diano la carica giusta per concludere anche questa difficilissima impresa e per dimostrare che l’impossibile ancora non esiste. Non a caso il soprannome di questa durissima ascesa è “Kaiser” che sta a identificare il “Mostro”, sperando che anche questa volta, come già successe in episodi biblici che noi tutti ben conosciamo, Davide sconfigga Golia.