I furgoni/cassonati degli edili, non importa se italiani o stranieri, sono quanto di più pericoloso si incontri al giorno d'oggi sulle strade. Entrano nella corsia fregandosene delle precedenze, viaggiano a velocità notevoli, sono sempre di corsa. Una volta, mentre ero in bici, fui colpito dallo specchietto del cassonato di uno di questi idioti, che ovviamente non si fermò e meno male che mi sfiorò appena o poco più
Queste le parole di Di Rocco:
"
L’impatto è stato molto forte, troppo, Michele è morto sul momento. Era un atleta forte, il destino è stato scritto male: da pochi giorni era stato nominato capitano della squadra per l’infortunio di Aru. Si tratta di un uomo che ha dedicato la sua vita al ciclismo, sempre con la massima correttezza. Aveva un forte attaccamento nei confronti del suo sport: era rientrato ieri sera da una corsa a tappe e stamattina alle 8 era già in bicicletta per allenarsi. Una cosa davvero assurda. Dalle ricostruzioni sembra che il furgone non abbia rispettato precedenza, ma ancora tutto resta da verificare. Proprio la settimana scorsa discutevamo con il ministro dello Sport Lotti del disegno di legge introdotto in Senato per rispettare un metro e mezzo di distanza quando si superano i ciclisti, le figure deboli della circolazione. La campagna di sensibilizzazione è molto più spinta nel nord Europa: li si può attraversare sulle righe bianche senza guardare a destra e sinistra: gli spazi sono sicuri e organizzati, la precedenza è assoluta. È questione di cultura. Eppure da noi il ciclismo è il secondo sport più popolare."